Sostenere un edificio è spesso compito di elementi architettonici, chi non ha mai ammirato colonnati romanici o greci?

Il sostegno di una squadra non ha le stesse caratteristiche di un immobile, ma il gruppo deve essere sostenuto in egual modo per far si che tutti i meccanismi di gioco siano ben condivisi nelle varie zone del campo.

In linea di massima una squadra di calcio vive del sostegno morale, psicologico, fisico, tecnico, di alcuni calciatori che più di altri si immedesimano in colonne, o trascinatori, pronti ad aiutare tutti senza mai risparmiarsi nella corsa e nell’altruismo per i compagni , e lo fanno senza essere stati interpellati, lo fanno per loro natura, e per loro capacità da leader.

La Lazio ha la fortuna di contare su due colonne di valore immenso, i pilastri biancocelesti corrispondono ai nomi di Leiva e Parolo.

I biancocelesti non possono prescindere dall’aiuto di questi due campioni, che con il loro modo di fare riescono a trascinare i loro compagni anche in momenti di difficoltà .

Avere tanta esperienza e voglia di fare a servizio della squadra è un vero toccasana, un esempio che i loro compagni di seguono per inerzia, perché è difficile non mettere il piede, o tirare il fiato quando hai due mastini che non si risparmiano mai, anzi, a volte chiedono anche troppo dal loro fisico tant’è la loro generosità.

Ma attenzione questi due immensi campioni, ovvero Leiva e Parolo, non sono solo corsa, non sono solo istinto, non sono solo carattere, sono l’anima tattica di questa Lazio.

Inzaghi ha consegnato a Leiva le chiavi dello sviluppo di gioco del centrocampo, in costante aiuto al reparto difensivo quando la squadra è in fase bassa, imposta con autorità l’azione quando il possesso palla torna biancoceleste, la sua qualità è sempre molto apprezzata nelle verticalizzazioni , senza disdegnare discese con palla al piede che creano superiorità numerica, mettendo in risalto anche la sua vena realizzativa che in questi ultimi mesi si è elevata moltissimo.

Parolo è quel giocatore che nel suo lavoro oscuro nel gioco che apporta alla squadra, risulta alla fine essere sempre uno dei più in luce, Marco è tutto, corsa senza sosta, inserimenti senza palla, ripiegamenti in fase difensiva anche con sollecitazioni a strappo quando il contropiede degli avversari diventa imminente, uno dei calciatori che corre più km durante una partita, 11,828 secondo solo a Pulgar del Bologna in questa speciale classifica, in calo la sua media gol in questa stagione, ma ancora mancano delle gare.

Marco e Lucas, un binomio perfetto, una coppia di giocatori splendidi nella loro unicità, e nella loro utilità, questi due giocatori sono stati l’anima di una Lazio che negli ultimi mesi ha faticato, tra batoste arbitrali e cali fisici hanno aiutato a sostenere il morale del gruppo, dettando i tempi ,e dando l’esempio di come un calciatore non debba abbattersi mai.

Due colonne, due uomini veri, due persone che non amano essere divi fuori dal campo, ma che vivono per il loro lavoro, e che amano l’aquila sul petto.

FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO

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